Nel dopoguerra iniziò la sua attività nello scantinato del fabbricato in via Carlo del Prete denominato Casa del Fascio che ospitava anche la scuola di Avviamento al Lavoro, con il nome FIAMMAC di Giuseppina Alba in Meneghello. Produceva culle per gli ospedali e più tardi lettini per scuole e comunità.
Nel 1962 il figlio Umberto Meneghello (1923/2012) spostò l’azienda di arredamenti tecnici in via De Muri e cominciò a produrre banchi, seggiolini ed armadi in metallo martellato esclusivamente per le scuole.
La falegnameria era nell’ex Filanda Rossi ed in un piccolo capannone all’interno di una corte della stessa via. Nel 1969 l’azienda, che continuava a crescere, spostò una parte della produzione in un capannone posto di fronte occupato fino a qualche anno prima dalla Conceria Munarini.
Vi lavoravano una sessantina di dipendenti.
In seguito l’azienda si specializzò in elettrotecnica nella produzione di banchi per esercitazioni degli studenti delle scuole professionali ed in elettronica, allestendo laboratori linguistici per l’insegnamento delle lingue straniere e primeggiando in Italia. Una parte della produzione veniva esportata nei paesi Arabi, nell’Africa del nord ed in America, fatto inconsueto per quegli anni.
Umberto Meneghello è un bell’esempio di come una persona, con pochissima istruzione, ma dotata di capacità e di volontà riesca a raggiungere obiettivi che sembrano impossibili: senza conoscere altre lingue, è riuscito a vendere laboratori scolastici in paesi stranieri.
Aveva un’ottima intuizione tecnologica e spesso riusciva ad anticipare i tempi con innovazioni all’avanguardia da offrire ai vari Ministeri dell’Istruzione. Una di queste fu l’allestimento della grande aula (gradonata) dell’Università Pontificia Salesiani di Roma che fu inaugurata da Papa Paolo VI.
È stato insignito del titolo di Commendatore Cavaliere Ufficiale della Repubblica Italiana per aver diffuso una produzione altamente specializzata sul mercato nazionale ed estero.
Nel 1985, con la grande nevicata, una parte dei capannoni sono crollati sotto il peso della coltre bianca.
Nel 1994 l’azienda si è trasferita nella nuova sede di Carrè e i capannoni di via De Muri sono stati abbandonati.
di Gianni D. F. 560
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