Le origini della Contrada Conca
Palazzo Thiene ora Cornaggia e la chiesetta di S. Girolamo e S. Gaetano
Il toponimo Conca, determinato dalla particolare conformazione di questa contrada di Thiene, situata appunto in un avvallamento o conca, compare già in un documento del 1284. Nei terreni di sua proprietà qui situati, il Conte Giovanni Thiene, agli inizi del XIV secolo, fece costruire il suo palazzo.
Nel 1470 il Conte Giacomo fece erigere l’annessa chiesa gentilizia dedicata a S. Girolamo, evangelizzatore del nostro territorio, nella quale, a partire dal 1522, per disposizione dei Conti Thiene, si cominciò a celebrare una Messa al giorno.
Alcune date in particolare scandiscono la vita di questa piccola chiesa: il 1709, quando il Conte Lodovico fece aggiungere un altare in onore di San Gaetano; il 1870, quando le Contesse Elena e Giulia Thiene vendettero palazzo e chiesa alla Contessa Elisa Cornaggia Colleoni; il 1902, quando la Contessa Colleoni nominò sua erede la signora Angelina Lampertico Mangilli, vincolandola all’obbligo di far celebrare una Messa al giorno. E’ rimasta nei racconti della gente l’immagine della Contessa Cornaggia Colleoni che “usciva dal palazzo in via Corradini, in carrozza con due cavalli e cocchiere, per fare la sua gita giornaliera”.
Dopo la 1^ Guerra Mondiale, nel 1919, palazzo e chiesetta diventano proprietà dei Missionari Comboniani, che fanno aggiungere un piccolo locale (1921) dal quale i loro seminaristi potevano assistere alle funzioni religiose. Ogni mattina veniva celebrata la Messa, mentre nel pomeriggio veniva insegnato il catechismo ai ragazzi.
Quando, nel 1922, i Padri Comboniani si trasferiscono in via Dante, Palazzo Cornaggia diventa sede del Collegio Vescovile ed accoglierà centinaia di giovani studenti, interni ed esterni.
“La grande scuderia in via Corradini venne trasformata in palestra, poi demolita per dare spazio ai sempre più numerosi giovani che volevano correre e giocare. I genitori degli studenti si contendevano i posti per i figli, vedendo la serietà degli studi e la perfetta formazione che ricevevano nel Collegio”.
Palazzo Cornaggia fu successivamente sede del Ginnasio del Seminario di Padova e sede del Seminario Minore di Padova.
Divenuto proprietà del Comune di Thiene, ha ospitato negli ultimi decenni del ‘900 scuole e uffici. Attualmente accoglie la Biblioteca Civica di Thiene.
Le abitazioni della Conca a partire dal 1500.
Nel 1500 Thiene contava 1600 abitanti, perciò a quel tempo la Borgata Conca contava poche abitazioni. Oltre che del palazzo e della chiesetta di S. Girolamo e S. Gaetano, i Conti Thiene erano proprietari della Colombara e di alcune campagne dove sorgevano le case ora conosciute come Savio, Binotto, ex Balasso.
Nel tempo la Conca si arricchì di varie costruzioni: l’abitazione della famiglia Chilesotti (1550), l’abitazione della famiglia Bassan (1600), il Collegio delle Dimesse (1675), palazzo Zironda (1700), la fattoria De Meda (1800) e l’abitazione della famiglia De Meda (1850), la Filanda Mioli Rossi (1840), il Bottonificio Facchinetti (1860), palazzo Mioli Rossi (1880), l’abitazione della famiglia Gasparella (1880).
Ma nel tempo sorsero anche molte abitazioni “povere” che la fecero diventare una grossa borgata, tanto che “il nome Conca si diffuse poi impropriamente a quasi tutte le vie e proprietà della bassa Thiene”. La contrada andava sempre più assumendo una connotazione artigianale, per la presenza di molte attività, come quella dei calzolai per la quale la Conca era particolarmente famosa e apprezzata.
La Vergine dell’Olmo
A partire dal 1280, dopo la costruzione del canale o roggia per far scorrere l’acqua da Santorso a Thiene, sorsero molte ruote per mulini e piccole fabbriche. Comincia, così, la vocazione artigianale di Thiene.
La città comincia a vivere anni di prosperità, progresso e benessere ai quali, come scrive Barausse, “aveva fatto seguito un grave rilassamento dei costumi e della fede in Dio”.
A colpe da espiare deve aver pensato la popolazione di Thiene, quando i campi furono invasi dalle cavallette nel 1530. La Vergine Maria apparve a tre pastorelle tra le fronde di un olmo chiedendo preghiere, penitenza e l’edificazione di una chiesa a lei dedicata e promettendo in cambio la liberazione dal “castigo” delle cavallette. A riprova di quanto detto, l’apparizione spogliò l’olmo della sua corteccia, lasciandogli le sole foglie.
Inizialmente il messaggio rimase inascoltato. Solo dopo l’insistenza delle tre veggenti e la guarigione miracolosa di un uomo paralitico, Simone da Centrale, detto il Gobbo, tutti credettero. Sul luogo dove si trovava l’olmo fu costruita una chiesetta e su una tavola di olmo (che si tramanda essere proprio quello dell’apparizione) venne dipinta la Madonna con il Bambino Gesù sulle ginocchia. Agli inizi del 1600 la chiesetta divenne un santuario, con annesso un convento, che nel 1610 fu affidato ai Frati Cappuccini.
Nei momenti difficili della sua storia, Thiene ha sempre attribuito alla Madonna dell’Olmo poteri miracolosi: la liberazione dalla peste nel 1630-31, la liberazione dal colera nel 1836 e la fine delle due guerre mondiali.
La peste
L’epidemia di peste che colpì l’Italia nel 1630 “non risparmiò Thiene che ebbe 800 morti [su una popolazione di circa 3000], e portò sgomento e smarrimento”. I corpi furono per la maggior parte sepolti in fosse comuni in un terreno conosciuto come Prà dei Morti. A ricordo della peste, a ringraziamento per la fine dell’epidemia, nel 1631 fu costruita la chiesa intitolata a San Rocco, santo che, appunto, protegge dal terribile flagello della peste.
La Conca e la sua vocazione artigianale
Dopo la crisi portata dall’epidemia di peste di inizio ‘600, “riprese l’attività artigianale, tornarono la volontà e la fiducia e la passione del lavoro”, scrive Giacomo Barausse. Thiene a quell’epoca, e fin verso la fine dell‘800, fonda la sua prosperità su varie attività tessili. Ci sono tre filatoi di lana, alcune filande, laboratori di canapa, fabbriche per cappelli di feltro e altri piccoli laboratori. Ma quando, a fine ‘800, inizia l’attività delle grandi industrie, alcuni laboratori sono costretti a chiudere.
Rimangono in attività la ditta Facchinetti, che produceva lucido per scarpe, bottoni e un liquore, la filanda Mioli e la Conceria Munarini.
Nei primi anni del ‘900 si sviluppa a Thiene l’artigianato delle calzature, specialmente in Conca. “Passando per le strade si vedeva in quasi tutte le case il banchetto da calzolaio con l’immancabile uccellino appeso al muro, che cinguettava”. Ma era un mestiere che, per dare da vivere a una famiglia, richiedeva 14-15 ore di lavoro al giorno.
La crisi di inizi ‘900
Con gli inizi del ‘900 si diffonde una situazione di crisi e di precarietà, che Giacomo Barausse descrive così:
“Le famiglie avevano bisogno di cibo e legna per l’inverno… I contadini erano preoccupati perché venivano asportati i ceppi delle siepi (‘soche’) e rubato il granoturco, le patate, ma in modo particolare venivano presi di mira i pollai.
I campi di frumento dopo il raccolto venivano accuratamente spigolati dai poveri. Per le strade si vedevano grappoli di bambini scalzi stracciati, seduti per terra a giocare le carte”.
“A quei tempi parlare di Conca significava alludere a luogo da stare alle larghe” per via “di alcuni furti, di qualche ubriaco e di qualche zuffa, tutte conseguenze della mancanza di lavoro e della povertà che facevano perdere la testa. L’Arciprete Mons. Dell’Eva mandava spesso il suo aiuto alle famiglie più bisognose…”.
“In queste condizioni – scrive ancora Barausse – nel 1911 l’aumento del prezzo del pane fu la scintilla che accese gli animi. Una colonna di centinaia di donne e uomini… partì dalla Conca e si diresse verso il palazzo municipale.
Vi fu una grande sassaiuola contro i balconi, le luci e le porte, ma nessuno osò entrare. La colonna di popolo si diresse verso la Villa del Sindaco, sfondò il cancello di ferro, invase il cortile e la stalle, danneggiando molte cose. Intervenne la polizia a cavallo di Vicenza e fece alcuni arresti. La situazione tornò presto calma, ma qualche giovanotto e alcune donne dovettero fare parecchi mesi di carcere”.
La Prima Guerra Mondiale
Con l’entrata in guerra dell’Italia, e soprattutto dopo la Strafexpedition del maggio 1916, la Conca è stata ancora protagonista. Ha pagato in termini di vite umane, con morti e feriti tra gli uomini della contrada reclutati per la guerra, ed è stata luogo di accoglienza.
I soldati italiani furono alloggiati nelle fattorie De Meda, Binotto, Balasso, dai signori Zironda e Facchinetti, nella filanda Mioli, presso le Suore Dimesse. Nella Conceria Munarini furono alloggiati i profughi fuggiti da Asiago, “mentre nella soffitta di Dalle Carbonare in Via S. Rocco misero i prigionieri austriaci”.E concludiamo la nostra breve storia con queste parole di Giacomo Barausse che ci lasciano intuire la fede semplice, e al tempo stesso profonda, della gente della Conca:“ La Madonna tanto supplicata e invocata, all’Olmo e a Monte Berico, non permise che Thiene e Vicenza venissero invase dagli Austriaci, evitando danni e distruzioni incalcolabili.
Persone degne di fede raccontarono che Thiene era sempre avvolta da una foschia che non permetteva agli aerei nemici e ai cannoni del Monte Cimone di bombardarla efficacemente. Fu colpita ma non gravemente”.
Bibliografia:
“Breve storia della Conca” di G. Barausse (1984)
In occasione della celebrazione del centenario della nostra Comunità Parrocchiale (1922-2022) abbiamo pensato di raccontarne la storia e le molteplici attività in un libro e di allestire una mostra fotografica per ripercorrerne le tappe.
Invitiamo tutti a contribuire alla realizzazione di questo progetto.