Da giovanetto aveva frequentato il Patronato dei Padri Giuseppini e aveva attinto ottimi insegnamenti. A undici anni chiese alla mamma di entrare in Seminario, ma alla buona signora non fu una sorpresa poiché aveva già intuito che il giovanetto stava maturando la sua vocazione. Il comportamento, l’obbedienza, le preghiere, erano le sue doti. Ma chi avrebbe saldato il mensile?
Un fatto provvidenziale venne a sciogliere le difficoltà in cui si trovava la famiglia. Un giorno la signora Mosca di Thiene, passando nei pressi della casa dove abitava Don Angelo (verso Grumolo) lo trovò seduto sul ciglio della strada, piangente. Perché piangi? disse la buona signora. Egli rispose: Il mio papà è morto e la mia mamma non può mandarmi in Seminario a farmi Prete, rispose il fanciullo. La generosa signora Dal Soglio Mosca, si impegnò di saldare le rate mensili, mentre la mamma commossa ringraziava la buona signora, inviata come un’Angelo dal Cielo. Mentre il figlio entrava in Seminario, la mamma ringraziava il buon Dio per il grande privilegio concesso e ogni giorno invocava la Madonna dell’Olmo di custodirlo sotto il manto della sua protezione.
Don Gaspare Zonta santo Sacerdote, Parroco di Grumolo, lo consigliò e incoraggiò di proseguire gli studi in Seminario.
IL SOGNO DI DON ANGELO
Raccontava lui stesso, che da giovane Seminarista, quando passava per le vie della Conca e vedeva molti ragazzi sopra le mura o seduti a terra, scalzi, stracciati, aveva sognato di poter un giorno dedicarsi alla educazione della gioventù povera e agli orfani come aveva fatto Don Bosco. La mamma che fin dalla infanzia aveva istillato nel cuore del figlioletto, una profonda fede e amore a Dio e alla Vergine lo segue, incoraggia e prega intensamente. Il sogno di Don Angelo si avverrò.
L ’età e gli impegni assunti da Don Pietro, fecero in breve tempo assumere la responsabilità del Patronato a Don Angelo. In modo particolare in quegli anni diede molto impulso alla vita religiosa, organizzò con cura l’Azione Cattolica, fanciulli, aspiranti e giovani costituì un numeroso gruppo di chierichetti e iniziò importanti conferenze settimanali per giovani e adulti. Richiamava con prudenza qualche bestemmiatore, fece entrare la buona stampa in Patronato e alla domenica conduceva lui stesso un gruppo di giovani alle S. Funzioni in Duomo.