Fino a metà degli anni ’60 c’erano, in varie vie della nostra zona, delle fontane pubbliche, in ghisa, alle quali molte famiglie, prive dell’acqua corrente in casa, attingevano per i vari usi domestici. Servivano anche per dissetare le persone che transitavano e i ragazzi vi giocavano spesso.
Le fontane si trovavano: all’inizio di via S. Giovanni Bosco (questa aveva anche una grande vasca dove si abbeveravano i cavalli e le mucche), in via Chilesotti vicino al panificio Ferracina, in via S. Rocco vicino al capitello, all’inizio di via De Muri, in piazzetta Martiri della Libertà (nella quale le massaie del vicinato risciacquavano anche i panni) e che successivamente fu spostata vicino al palazzo Zironda. Vicino al capitello fra le vie S. Filippo Neri e S. Giovanni Bosco c’era un làbio per abbeverare le mucche, mentre in fondo a via S. Giovanni Bosco, all’incrocio con la strada per Rozzampia, c’era una fontana con una pozza per dissetare il bestiame.
In via Rasa c’erano i lavatoi: piccole strutture in cemento adatte a lavare i panni con l’acqua corrente.
Vicino all’entrata del Foro Boario c’era un piśatoio, struttura adatta ai bisogni personali degli uomini. Uno era posizionato anche vicino alla stazione dei treni ed un altro in via Carlo del Prete, vicino alla casa Ca’ Pajello.
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