Stavo riflettendo in questi giorni sulle cause di questo grande pericolo del coronavirus. Alla ricerca di ulteriori informazioni ho avuto accesso a un articolo molto interessante che mi ha fatto pensare. L’articolo dice che i microrganismi che abitano il nostro pianeta possono aiutarci così come possono farci del male.
Cosa sono i microrganismi? Sono quegli organismi molto piccoli, microscopici, che sono fondamentali per la vita sul pianeta. Tra questi ci sono i virus, i batteri, i protozoi, le alghe e i funghi. Essi possono causare gravi malattie per noi, prendendo come esempio il virus coronavirus. Ma sono anche fondamentali, per esempio i batteri possono causare infezioni.
Possiamo prendere qualche tipo di polmonite e infezioni gravi, ma essi sono fondamentali, per esempio, nella nostra dieta. Come sappiamo, sono i batteri che si trovano nel nostro corpo che aiutano a trasformare gli alimenti che mangiamo in sostanze nutritive. I funghi sono pericolosi, la micosi per esempio è un tipo di fungo, ma i funghi sono fondamentali in natura nella decomposizione degli organismi morti.
E l’autore scrive che si è verificato un fenomeno molto strano. Con la diminuzione delle foreste, abbattute a causa dell’inarrestabile processo di urbanizzazione, o con l’implementazione dell’agroalimentare, molti animali si sono spostati nelle città causando contaminazione negli esseri umani. Per esempio i pipistrelli. Che la maggior parte di questi viveva nel bosco.
Mentre il bosco va scomparendo, il pipistrello arriva in città. Proprio qui a casa mia i pipistrelli vengono a mangiare le castagne tra i castagni e i pipistrelli trasmettono varie malattie. Malattie chiamate vettoriali. A quanto pare il coronavirus inizia con la trasmissione di un animale contaminato da questo virus.
La stessa cosa è già successa, non dobbiamo dimenticare che la febbre, o peste, suina derivata dall’H1N1 nel 2009 era molto forte. Quindi lo squilibrio ecologico favorisce la proliferazione di questi organismi. Un’altra cosa molto grave riguarda l’uso eccessivo di vaccini e antibiotici negli animali che mangiamo: purtroppo il pollo, la carne bovina fanno sì che il nostro corpo diventi più debilitato.
Così le persone in ecologia sanno che tutto è interconnesso. Che questa difficile situazione così difficile, così tragica, così sofferta del coronavirus ci aiuti a pensare: come stiamo costruendo il nostro mondo? Qual è il nostro rapporto con la natura? Che a prima vista non ci viene in mente, né l’abbiamo a cuore.
E un’altra cosa anche che questo stile di vita così folle che il capitalismo industriale moderno ha creato nelle persone, di essere sempre agitati, di correre, di fare milioni di cose, sta colpendo soprattutto i lavoratori più poveri perché spendono un’infinità di tempo in autobus per andare al lavoro. I poveri hanno un’enorme difficoltà a lottare per la sopravvivenza, e questo ci fa pensare che lo stile di vita dell’uomo debba essere diverso. In questa emergenza, che è già molto grave, che possiamo essere il meno possibile persone che non sanno stare accanto a chi è già penalizzato storicamente in questo paese.
È un fermo forzato, per molte persone stare a casa può essere una grande opportunità per riflettere sulla vita, per sperimentare le cose con più sapore. Per esempio: mangiamo molto in fretta, perché c’è molto da fare, se sei a casa in questi giorni, prova a mangiare più lentamente. Assapora il cibo, parla con le persone che sono a tavola con te.
p.e. Paolo Barausse Brasile