Specialmente nel mese di agosto di ogni anno, guardando dalla Conca verso sera, si può notare il Costo con la serpentina di luci generate dalle auto e moto che scendono verso valle. Questo mi conduce a ritroso nel tempo dove nel passato, per trascorrere una giornata in montagna o semplicemente per fare un giro con gli amici, ad un certo punto del percorso, spuntava parallelamente alla strada che si percorreva il Trenino dell’Altopiano.
Il Trenino partiva dalla stazione di Piovene Rocchette a 280 m. sul livello del mare e si avventurava lungo un tracciato durissimo che correva sopra e sotto la strada del Costo senza incrociarla mai, grazie a 6 gallerie scavate tutte a mano delle quali una , la seconda, quella della Barricata, era elicoidale, un vero tornante nelle viscere della montagna. Dopo poche centinaia di metri dalla Stazione di Cogollo del Cengio, il Trenino agganciava la cremagliera per superare una salita di 5,764 km. con una pendenza che arrivava a al 125 per mille. Al termine del Costo, a quota 965 m. il convoglio abbandonava la cremagliera per riprendere la sua corsa regolare. Sulla salita il Trenino consumava circa 10 quintali di carbone e quasi tutti i circa 3000 litri d’acqua del serbatoio che rendevano obbligatoria la sosta a Campedello per fare rifornimento. Tempo medio di percorrenza da Piovene Rocchette ad Asiago 1 h. e 20 minuti. Un carretto per percorrere la strada provinciale del costo impiegare 5-6 ore e più.
Sopravvissuto a due guerre mondiali, dopo quasi 50 anni di servizio venne sospeso definitamente il 30 luglio del 1958, di fronte alla concorrenza del trasporto su gomma e agli enormi costi di gestione.
Appunti tratti dal libro “C’era una volta il Trenino dell’Altopiano” di Giovanni Rattini