Cari fratelli e sorelle in cammino nella vita religiosa consacrata. Abbiamo molto da ringraziare Dio e la nostra gratitudine a tutte le persone, ai nostri compagni missionari. Condivido con voi una breve cronaca che ho scritto quando ho lasciato la mia famiglia e sono andato in seminario.
Il viaggio al seminario
È molto impresso nella mia memoria, il giorno in cui lasciai la mia famiglia e andai in seminario. Era il 22 febbraio 1985. Confesso che ero un po ‘nervoso, triste, apprensivo e molto spaventato, perché non avevo mai viaggiato così lontano. Ho sempre vissuto con la mia famiglia.
Non è stato facile, perché stavo lasciando i miei genitori, fratelli, sorelle, amici con cui ho condiviso gli anni della mia vita. L’addio è stato un momento di profondo dolore: abbracciare persone così care che mi hanno aiutato molto nella mia formazione, come persona umana e cristiana.
Non avevo chiarezza e certezza sul futuro a venire. Sapevo che la mia famiglia, i miei parenti e i miei amici si stavano allontanando e che altre persone stavano diventando parte della mia vita.
Dato che la mia famiglia non aveva la macchina, un amico di mio padre: il suo Gaideski è andato a portarmi alla stazione degli autobus di Curitiba. Ho viaggiato dalla compagnia Penha. Non avendo la valigia, ricordo che quando l’ho condivisa con P. Beleslau Viana, che era il parroco della nostra parrocchia, me ne ha regalato una.
L’ultimo abbraccio che ho dato a mio padre, mio cugino Altair e il suo Gaideski è molto vivo nella mia mente. Sono salito sull’autobus e ho continuato a viaggiare. Il viaggio è durato 12 ore. Di notte non ho dormito quasi nulla, perché la tristezza, la paura mi hanno preso il sopravvento.
Il viaggio è durato un’eternità. Dopo tutte queste avventure, sono arrivato a São Leopoldo – RS., Dove si trovava la Comunità Vocazionale dei Gesuiti (seminario). Fratel Valdir Vanzella stava aspettando alla stazione degli autobus. È stata la prima persona che ho incontrato in questa nuova fase della vita che era appena iniziata. Sembra una bugia che siano passati 35 anni da quando è successo tutto.
Mio padre partì per la casa del Padre il 19 agosto 1989. Ringrazio Dio per la chiamata a servirlo nella Compagnia di Gesù (Gesuiti) e per aver portato tante brave persone nella mia vita: padri, madri, giovani e bambini che entrambi hanno aiutato in tempi di crisi e difficoltà. Conto sulla preghiera di tutti, che Dio mi conceda la grazia della perseveranza!
Paulo Tadeu Barausse, Sj.
Manaus, 15 agosto 2020