Una sera d’inverno nevicava e tirava vento, lo spazzaneve non aveva aperto le strade, il freddo era intenso. Un passante venne avvertire D. Pietro che l’anziano Curato di Rozzampia D. G. Pasqualotto era ammalato e lo pregava di recarsi al mattino seguente in una famiglia nella campagna, a battezzare un neonato ammalato. II buon prete al calduccio della sua cucina con un gruppo di giovani, non trova pace, è pensieroso, e se stanotte morisse? Diceva. Attende che i giovani tornino a casa, meno uno che lo accompagna nella famiglia lontana.

In località 4 strade, getta un sasso sul balcone del Padrino Balasso che presto lo segue verso Rozzampia. A mezzanotte fra una nidiata di bimbi che dormono, al chiaro di una candela, battezza il neonato e ritorna felice a casa lieto del dovere compiuto. Intanto la luna fa capolino fra le nubi, quasi, a volerlo ringraziare e illuminare la via del ritorno. Il giovane pretino aumenta sempre più la simpatia delle famiglie, per l’assidua assistenza agli ammalati e per l’impegno educativo dei giovani.

Questo articolo è tratto dal libro:

1984

Breve storia della Conca

...e del Patronato Maria Ausiliatrice© G. BarausseInfo ››