Nel corso degli anni anche il nostro quartiere è stato interessato da sostanziali trasformazioni.
Innanzitutto possiamo notare una grande espansione territoriale e una rivoluzione viaria avvenuta per gradi che ha cambiato il suo assetto stradale e logistico.
Vecchi caseggiati sono stati ristrutturati, altri abbattuti per far posto ad ampi complessi residenziali che ospitano persone provenienti da altri luoghi.
Campi ed estese aree private sono state lottizzate e vendute, attività commerciali hanno subito passaggi di proprietà o di gestione, alcune sono state chiuse, altre hanno preso avvio.
Segnaliamo i principali cambiamenti precisandone i periodi.
Le scuole
Da quando, nel lontano 1952, in Conca fu inaugurata la prima Scuola Professionale nel vecchio stabile in Piazzetta, Palazzo Zironda, e poi con il susseguirsi dei vari ampliamenti dello stesso, le scuole nel quartiere hanno avuto un’ulteriore espansione in ogni ordine e grado, dall’Asilo Infantile alle Medie, al Centro di Formazione Professionale, alle Scuole Superiori, alla Lattiero Casearia.
Prima le scuole superiori erano all’interno del Collegio Vescovile.
Fino al 1961 (anno di costruzione della scuola di Ca’ Pajella) le elementari Scalcerle erano le uniche della città. Tutti i ragazzi della Conca le hanno frequentate.
Nel corso degli anni presso il Centro di Formazione Professionale Saugo, di proprietà della Parrocchia del Duomo, sono passati migliaia di giovani. Venne aperta anche la scuola per apprendisti: anche se i giovani lavoravano già in varie aziende, per un periodo dovevano frequentarla per affinare la propria professionalità ed essere istruiti su diritti/doveri nel mondo del lavoro.
Il 1° ottobre 1981 sono iniziati i corsi per portatori di handicap che erano ospitati all’Istituto Nordera e la Parrocchia della Conca ha assunto la gestione della scuola.
In seguito sono stati costruiti alcuni capannoni per ulteriori esigenze di spazi e col fine di migliorare la preparazione degli alunni.
Nel 1975 le medie Ferrarin sono state spostate da via Carlo del Prete (erano state inaugurate nel 1963) al nuovo fabbricato in via S. Gaetano, all’interno del quale hanno studiato gran parte dei ragazzi della Conca.
Nel 1979, al centro del grande appezzamento di terreno dell’ex Collegio Vescovile, è stata inaugurata la scuola per ragionieri e geometri A. Ceccato: bisogna attendere fino al 2004 perché finiscano gli interminabili lavori alla grande palestra polifunzionale adiacente alla scuola.
Nel 1999, in via dei Tigli, è sorto il nuovo ITIS Istituto Tecnico Industriale G. Chilesotti: fino ad allora, gli innumerevoli studenti erano stati ospitati in un’ala del vecchio ex Collegio Vescovile.
All’interno dell’ex area dell’Istituto Nordera è stato aperto l’Istituto Professionale per l’Industria e l’Artigianato, IPSIA Garbin.
Al funzionante fabbricato di via dei Tigli, nel 2011 è stato affiancato un nuovo edificio per ospitare il liceo Corradini proveniente dall’ex Maglificio Corner in via 1° Maggio.
Con il futuro accorpamento degli studenti delle medie Ferrarin alle Bassani in via 4 Novembre (inaugurate nel 1953) e la conseguente ristrutturazione del fabbricato, la nuova cittadella scolastica a lato di via S. Gaetano dovrebbe ingrandirsi ulteriormente con la costruzione di un nuovo immobile.
Sono anche in programma il collegamento degli istituti scolastici alla viabilità esistente con nuove strade e la costruzione di una palestra polivalente.
L’espansione a sud e la viabilità
L’espansione della Conca iniziò nel 1960, con l’inizio della costruzione, con il contributo dei lavoratori della TODT 1, di una nuova strada denominata via Valsugana, inizialmente pensata come circonvallazione sud della Città di Thiene. L’opera iniziava all’incrocio di via G. Marconi – Masere – S. Rocco e terminava all’intersezione con via dei Quartieri, vecchia strada che conduceva a Rozzampia e Montecchio Precalcino e girava attorno alle basse caʃéte denominate Mauthausen ai Prà dei Morti, dietro alla chiesetta di S. Rocco.
Erano così chiamate perché così com’erano, basse, costruite con materiali di scarsa qualità e senza fondamenta, assomigliavano alle baracche dei campi di concentramento tedeschi.
Nel 1946, subito dopo la guerra, servirono per dare un tetto alle famiglie bisognose della città.
Erano composte da una cucina e da una camera da letto, mentre il gabinetto era all’esterno, in fondo all’orto. Sul davanti, vicinissimo al cancelletto d’entrata, passava la roggia Rozola.
Molti dei nuclei famigliari erano numerosi: uno di questi era composto da tredici persone.
Su un letto dormivano i genitori, su uno a tre piazze cinque figli, su un altro gli altri sei.
Per raggiungere le abitazioni bisognava guadare la roggia saltando da un sasso all’altro. Solo nel 1950 è stato costruito un ponticello pedonale in legno.
Durante la costruzione della nuova strada e del ponte che attraversa la Rozola, i ragazzi che abitavano nelle caʃéte si divertivano a saltare da una parte all’altra. Purtroppo uno di loro è scivolato, si è procurato una profondo taglio ad una mano il cui uso è stato compromesso per sempre.
Solo qualche anno dopo, la prima abitazione fu abbattuta e la strada raddrizzata un po’. In seguito alla demolizione di una seconda caʃéta effettuata dopo molto tempo la strada ha potuto essere completata.
1 TODT: erano operai senza lavoro o in cassa integrazione. La TODT era stata operativa durante la guerra, ma la sua denominazione venne mantenuta per qualche tempo anche dopo. Furono assunti vari giovani anche della Conca. Agli operai veniva dato il compito di lavorare singolarmente, a pico e baile, una determinata metratura di terreno al giorno, terminata la quale erano liberi di tornare a casa. A mezzogiorno, degli addetti del Comune portavano loro, con un grande recipiente montato su ruote, la scomonica (minestrone o zuppa) preparata con le cucine economiche dell’Orfanatrofio di via Corradini.
Foto n° 1002
In quegli anni iniziarono ad essere costruite anche le prime abitazioni a sud della nuova strada e le nuove vie interne: S. Antonio, S. Paolo, S. Pietro, S. Girolamo. Una volta per entrare in quel terreno si doveva attraversare una passàja, sostituita nel tempo da un portone di legno intriso di catrame per ripararlo dalle intemperie: da qui il nome Portón Nero. L’intera area era delimitata da mura in sassi ed era proprietà delle sorelle Crovato, ricche possidenti thienesi, proprietarie di molti terreni sparsi in vari luoghi della provincia. Il terreno, dopo la lottizzazione, ancora privo di fognature e degli altri servizi, costava mille lire al metro quadrato.
Le strade sono rimaste per molti anni da asfaltare, infangate e piene di buche; le signore, per recarsi in centro, si cambiavano le scarpe una volta arrivate sulla strada asfaltata.
Le massaie, avendo a disposizione pochi mezzi di trasporto e per non cambiarsi d’abito, cercavano di andare il meno possibile in centro città e preferivano rivolgersi per qualsiasi bisogno al caʃolìn più vicino che era quello di Antonio Zanella in via S. Antonio. Lì trovavano di tutto, anche i farmaci come le cibalgine, le aspirine e al bisogno il signor Zanella faceva anche le iniezioni.
Le colonne che erano poste ai lati dell’entrata ai terreni, sono state tolte, molti anni dopo, perché un giovane, che abitava in via S. Antonio, vi è andato a sbattere con la bicicletta subendo un grave trauma.
Nel 1963 via Valsugana è stata aperta al traffico e nel 1970 è stata realizzata la sua naturale continuazione via Val Cismon fino a viale Europa. Il terreno è stato espropriato ai vari proprietari (che non erano d’accordo) Binotto, De Meda, Stenghele, Chemello, Balasso. Tutto il traffico da e per Bassano del Grappa che passava per il centro della Conca attraverso le vie S. Rocco, Chilesotti, S. Gaetano è stato deviato prima per le vie Valsugana, dei Quartieri, S. Gaetano e successivamente per le vie Valsugana, Val Cismon.
Bisognerà attendere il luglio del 1978 affinché il traffico, che nel frattempo era aumentato vertiginosamente, venga spostato lungo una nuova importante strada costruita al limite sud del quartiere: la Nuova Gasparona che collega Bassano del Grappa a Thiene ed al casello autostradale.
L’incrocio fra via dei Quartieri e la superstrada era molto pericoloso. Dopo svariati incidenti è stato installato un semaforo. In seguito è stata costruita una grande rotatoria che ha reso la viabilità più razionale, più sicura e più scorrevole.
Da allora l’espansione del quartiere verso sud non si è più arrestata, con la costruzione di innumerevoli edifici e di nuove lottizzazioni. Nel 1982 sono stati costruiti quaranta appartamenti in via dei Quartieri angolo con via Val Cismon di edilizia agevolata-convenzionata denominati Villaggio Primavera. Il costo di ogni singolo appartamento era di Lire 68.500.000.
Nel 1985 è stata inaugurata la stazione delle corriere in via dei Tigli usufruendo della struttura del vecchio Foro Boario.
Fra il 1983 e il 1987, lungo le strade laterali di via S. Giovanni Bosco sono stati costruiti innumerevoli capannoni artigianali e successivamente un Centro Commerciale nei cui locali, nel 2002, è stato aperto il Cinema Eden.
Nel 1986 è stata aperta la discarica comunale lungo la Nuova Gasparona, all’interno di una profonda cava dismessa.
Nel 1994, con un contributo statale erogato dall’Organizzazione dei Campionati Mondiali di Calcio Italia ’90, è iniziata da parte del Comune la realizzazione di un nuovo campo da calcio con annessa pista di atletica leggera. L’impianto che ha trovato il suo avvio su un vasto terreno di 60.000 mq, di proprietà comunale (prima appartenente alla famiglia Fabris distillerie di via Trieste), situato all’estremo sud della Conca, a fianco di via dei Quartieri, purtroppo non è stato terminato. Abbandonato e lasciato andare in rovina, è stato meta di continui atti di vandalismo.
Nel 1999 è stata inaugurata la rotatoria vicino al Ponte de Fero e successivamente sono stati aperti il nuovo grande raccordo stradale verso Vicenza, la zona industriale, il casello autostradale (l’Autostrada A31 è stata inaugurata nel 1976) e l’entrata al Centro Commerciale aperto nel 1993.
Dopo vari anni di tentennamenti, nel 2006 l’Amministrazione Comunale ha rivoluzionato tutta la viabilità della Conca: via De Marchi, Rasa, De Muri, Chilesotti, Corradini, S. Gaetano, Vanzetti sono diventate a senso unico formando due immaginarie rotonde: tutto il traffico deve girare a sinistra. Sono stati poggiati anche diversi dissuasori rallentatori. Ci sono state moltissime lamentele da parte della gente ed è stata effettuata una raccolta di firme di persone contrarie al nuovo percorso. Qualche anno dopo, su pressione della popolazione della Conca, la parte inferiore di via Corradini è stata riportata a doppio senso di marcia, per dare così modo di accedere al centro città senza dover fare un lungo giro.